Per portare avanti le azioni previste dallo statuto, negli anni RIBES ha cercato attivamente un collegamento con le istituzioni governative nazionali, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e l’ISPRA (ex APAT), ottenendo nel tempo un crescente riconoscimento come autorevole interlocutore tecnico-scientifico.
Già nel 2009, RIBES viene citata dal MATTM all’interno del IV Rapporto Nazionale sullo stato di attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica come uno degli strumenti per l’implementazione in Italia dell’obiettivo 8 della GPCS.
Su richiesta del MATTM, Ribes ha partecipato attivamente alla fase di implementazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità, adottata a livello governativo e pubblicata dal MATTM nel 2010 (www.minambiente.it/pagina/strategia-nazionale-la-biodiversita), come attestato, ad esempio, dall’inserimento della conservazione ex situ nella strategia stessa e dall’esplicita menzione di RIBES nel paragrafo Strumenti di intervento in ambito nazionale (pag. 52):
“In ambito nazionale, specie negli ultimi anni, sono state avviate numerose attività in materia di risorse genetiche e ABS anche in risposta a quanto richiesto dalla CBD e dall’Unione europea. [......] Nel dicembre 2005 si è costituita la Rete Italiana Banche del germoplasma (RIBES – Associazione di promozione sociale senza scopo di lucro) per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana, questa si è dimostrata molto attiva sia a livello nazionale e regionale che internazionale, grazie all’operato dei soggetti aderenti che sono in gran parte università, parchi nazionali e regionali, enti territoriali.”
Nel 2013 RIBES entra nella strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del MATTM. Infatti il documento Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici nel capitolo Ecosistemi terrestri cita RIBES fra le specifiche misure volte a facilitare la gestione integrata del patrimonio naturale terrestre in risposta alle implicazioni dei cambiamenti climatici:
“Assicurare il mantenimento e potenziare l’ampliamento delle banche genetiche e di germoplasma, ovvero dell’insieme di geni che vengono trasmessi alla prole tramite riproduzione con gameti o cellule riproduttive, di specie vegetali e animali a rischio (specialmente quelle di specie d’alta quota a maggior rischio di estinzione) oltre che di varietà di colture e di foraggio tradizionali, ad esempio tramite la Strategia europea per la Conservazione delle Piante, e la Rete Italiana di Banche del Germoplasma per la conservazione "ex situ" della Flora Spontanea Italiana (RIBES) (http://www.reteribes.it/)” (pag 18).
Ulteriori riconoscimenti sono venuti da ISPRA, dapprima con l’importante collaborazione alla redazione del manuale intitolato La conservazione ex situ della biodiversità delle specie vegetali spontanee e coltivate in Italia. Stato dell’arte, criticità e azioni da compiere (Piotto et al., 2010) che è stato pubblicato a fine 2010 in versione sia elettronica sia cartacea.
Nello stesso anno (2010), ISPRA ha affidato a RIBES l’importante incarico di valutare entità e qualità delle collezioni ex situ di specie minacciate presenti nelle banche del germoplasma italiane, per stabilirne l’adeguatezza ai bisogni della conservazione e indicare le successive linee d’azione in rapporto agli impegni contratti dal nostro paese con la ratifica di convenzioni internazionali quali CBD, GSPC, EPCS. La Convenzione ISPRA-RIBES Valutazione delle collezioni ex situ in banche del germoplasma di specie minacciate della flora italiana ha previsto quindi l’elaborazione di una banca dati delle specie a rischio di estinzione in Italia, con dati sullo status di rischio delle specie conservate nelle banche semi italiane, sulla consistenza delle collezioni ex situ in rapporto alle popolazioni di tali specie e sulla qualità del germoplasma raccolto.
RIBES è stata inoltre contattata nel 2011 per esprimere pareri sulla conservazione ex situ, dalla ditta BIOIS di Parigi, che stava curando per conto della Commissione Europea la stesura del documento base per l’emanazione della nuova Direttiva Comunitaria sulla conservazione ex situ della flora e della fauna selvatica.
Più recente è il riconoscimento da parte del MATTM del ruolo di RIBES per l’accesso alle risorse genetiche (ABS, Access and Benefit-Sharing), con l’invito a partecipare alla riunione nazionale preparatoria COP/MOP 1 del Protocollo di Nagoya tenutasi a Roma il 2 settembre 2014 in vista dell’entrata in vigore il 12 ottobre 2014. A seguito di questo incontro ISPRA ha richiesto la collaborazione di RIBES per la raccolta di informazioni sulla localizzazione ex situ (in banche dei semi) di Crop Wild Relatives (CWR), cioè di parenti selvatici delle specie coltivate di interesse alimentare e foraggero contemplate dal Trattato FAO.