Diverse sono le Banche del Germoplasma che in Italia, a livello per lo più locale, si occupano di conservare i semi di specie vegetali che appartengono alla flora autoctona, al fine di conservarne il patrimonio genetico. Vista la mancanza di un accordo istituzionale per il coordinamento a livello nazionale, alcuni gruppi (appartenenti per lo più ad istituzioni pubbliche, ma anche private o onlus) impegnati nel settore della conservazione ex situ di piante spontanee hanno concordato di costituire una rete nazionale di banche del germoplasma. La proposta è stata presentata pubblicamente nei giorni 1 e 2 aprile 2004 a Trento, in occasione del convegno “Banche del Germoplasma: uno strumento per la conservazione. Verso una rete nazionale in prospettiva Europea” svoltosi presso il Museo Tridentino di Scienze Naturali.
Il primo punto all'ordine del giorno e' stata l'ipotesi di costituire una rete nazionale, sull'esempio anche di altre nazioni (es.: Francia, Spagna) o di iniziative a livello europeo, come ENSCONET (European Native Seed Conservation Network) o GENMEDOC (Banques de semences de la Méditerranée). Dopo una lunga e animata discussione si é deciso di proseguire nel tentativo di costituzione della rete, avendo per oggetto principale le specie vegetali autoctone in Italia, minacciate di estinzione, incluse anche le specie legnose e forestali (se e dove minacciate); restano invece escluse come oggetto di interesse le specie coltivate.
Un secondo filone di attività riguarda invece le specie autoctone di interesse per la rinaturazione, sempre più richieste, ma di difficile reperimento sul mercato. Una ventina di istituzioni hanno aderito alla proposta, i cui dettagli operativi sono stati discussi in successivi incontri, presso l'Orto Botanico dell'Università di Roma “La Sapienza” (ottobre 2004) e la D.G. Qualità dell'Ambiente della Regione Lombardia (dicembre 2004). Come primo passo, è stato approvato il testo di un protocollo d'intesa per dar vita ad una rete italiana di banche del germoplasma, denominata "RIBES", "Rete Italiana di Banche del germoplasma per la conservazione Ex Situ della flora spontanea".
Il protocollo è stato firmato a Pavia il 9 febbraio 2005, durante la cerimonia di inaugurazione della Lombardy Seed Bank , allestita presso l'Orto Botanico universitario, in presenza di esponenti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - MATT (Dott. Eugenio Duprè), dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per servizi tecnici-APAT (Dott.ssa Beti Piotto), della Millennium Seed Bank (Dr. Simon Linington), delle regioni Lombardia e Toscana, del Centro Flora Autoctona della Regione Lombardia e dell'Ateneo pavese, nonché di un numeroso pubblico (oltre 150 persone).
Il protocollo d’intesa, ha costituito un importante piattaforma di partenza per le attività della rete, frutto delle discussioni avute negli incontri sopra ricordati, a cui hanno partecipato anche, in veste di esperti e comunque interessati alla conservazione ex situ, vari rappresentanti di istituzioni pubbliche e associazioni scientifiche italiane e straniere, tra cui: il MATT, APAT, gruppi di lavoro della SBI (conservazione, orti botanici, floristica), Federparchi, rappresentanti di ENSCONET, dei Royal Botanic Gardens di Kew (Millennium Seed Bank), degli Orti Botanici di Varsavia, Cordoba e Gran Canaria, rappresentanti dei Conservatoires Botaniques Nationaux sede di Gap (Francia), IPGRI (Roma), ecc.
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