Banca del Germoplasma della Valle d'Aosta
La banca del germoplasma vegetale della Valle d’Aosta, situata presso la sede operativa del Museo regionale di Scienze naturali Efisio Noussan, si occupa della conservazione, tramite deidratazione e congelamento, del materiale genetico ereditario, ossia il germoplasma, sotto forma di semi, spore, pollini o tessuti meristematici. Essa svolge un importante ruolo nella conservazione ex situ (al di fuori del suo habitat naturale) della biodiversità vegetale presente sul territorio regionale.
I principali obiettivi della banca sono:
- la conservazione ex situ entro il 2020 di almeno il 75% delle specie minacciate presenti in regione (circa 80 specie);
- la realizzazione di studi sulla tassonomia, sulla biologia e sull’ecologia delle specie conservate, con il supporto del laboratorio di biotecnologie del Museo;
- la promozione di programmi di rafforzamento di popolazioni locali e/o di progetti di reintroduzione di specie estinte in natura, in collaborazione con il vivaio forestale regionale e l’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso;
- la creazione di progetti didattici e di attività divulgative volti a sensibilizzare la società sulle tematiche della biodiversità vegetale e della sua conservazione;
- la partecipazione a reti e gruppi di lavori a livello nazionale ed internazionale dedicati alla conservazione delle piante.
Le principali attività della banca sono:
- Il campionamento dei semi in natura; la pulizia e la conta dei semi raccolti; la disidratazione e la conservazione a -20°C; l’esecuzione di prove di germinazione per valutare la vitalità dei semi conservati; la rigenerazione di plantule da reintrodurre in natura; la gestione di un database dedicato alla banca. Queste attività hanno ad oggi permesso di crioconservare più di un centinaio di accessioni, afferenti a 63 specie, vegetali, e di rigenerare circa 150 plantule di 8 differenti specie, tra cui Artemisia campestris, Carex Limosa, Cladium mariscus e Hypericum tetrapterum, poi consegnate ai giardini botanici alpini valdostani per la reintroduzione in natura.
- Il monitoraggio in natura delle popolazioni delle specie conservate; l’esecuzione di analisi di DNA barcoding per la conferma dell’identificazione specifica; la messa a punto di metodiche di DNA genotyping per gli studi di genetica di popolazione. Queste attività hanno ad oggi premesso di “barcodare” 24 specie, sequenziando più di 350 frammenti di DNA, e di sviluppare, per tre specie, protocolli di identificazione a livello di popolazione;
- La realizzazione di laboratori didattici indirizzati a scuole di ogni ordine e grado come, ad esempio, il progetto intitolato “Il salvadanaio della biodiversità vegetale”.
COLLEGAMENTI LINK:
Sito Museo Banca del Germoplasma