Presentazione

La Banca del Germoplasma della Sardegna (BG-SAR) nasce nel 1997 dalla collaborazione tra l’allora Dipartimento di Scienze Botaniche (oggi Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, DISVA) e l'Amministrazione Provinciale di Cagliari. La realizzazione delle strutture è stata completata nel corso del 2001, mentre l'acquisto delle attrezzature è stato reso possibile grazie ad un finanziamento del MIUR concesso al Centro per la Conservazione della Biodiversità (CCB) nel 2003.

BG-SAR agisce principalmente sull’intero territorio della Sardegna e su territori insulari del Mediterraneo, in collaborazione con altri istituti di ricerca e centri di conservazione della biodiversità vegetale europei e nordafricani, oltre che con altre banche del germoplasma del Mediterraneo.

Lo staff BG-SAR è attualmente costituito dal responsabile scientifico (Prof. G. Bacchetta), due tecnici del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, assegnisti di ricerca dell’Università degli Studi di Cagliari, dottorandi e borsisti, e inoltre si avvale dell’ausilio di studenti, tesisti e stagisti laureati, sia italiani che stranieri, i quali realizzano presso le strutture della banca le proprie tesi di laurea e/o periodi di formazione.

L’obiettivo principale della Banca è la raccolta, conservazione e gestione del germoplasma relativo alle unità tassonomiche endemiche, rare, minacciate o comunque di particolare interesse fitogeografico della Sardegna e dei territori insulari del Mediterraneo. Vengono altresì studiate unità tassonomiche nell’ambito di progetti di conservazione a livello locale o di recupero ambientale. Altri studi che si effettuano presso BG-SAR riguardano la moltiplicazione di specie metallo-tolleranti con comportamento pioniero su substrati contaminati delle aree minerarie dismesse della Sardegna e di taxa potenzialmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, quali per esempio varie endemiche sarde. Viene inoltre indagata la biologia riproduttiva di specie esotiche invasive di origine neo e paleo tropicale.

Le strutture della Banca comprendono un locale per la quarantena e post-maturazione con temperatura < 20 °C e u.r < 40% (dove il germoplasma raccolto in campo viene temporaneamente stoccato prima di essere introdotto nella banca vera e propria), un locale per la pulizia e due laboratori per lo studio del germoplasma raccolto e conservato, dove si realizzano test di vitalità, di germinazione e moltiplicazione. Inoltre è presente una camera di deidratazione e una cella frigorifera per la conservazione a lungo termine impostata a -25°C. Per la moltiplicazione e lo studio del materiale vegetativo di unità tassonomiche particolarmente critiche e/o interessanti, la Banca dispone inoltre di due banchi termoriscaldati. Per la gestione ex situ del germoplasma vengono seguite le procedure e i protocolli riconosciuti a livello internazionale, e in particolare quelli della FAO/IPGRI (1994) e dell’ISTA (2006), adattati per i semi di piante spontanee.

La pulizia e selezione dei semi avviene sia con metodi manuali, mediante l’impiego di setacci di intermaglia variabile, sia mediante l’utilizzo di macchinari specifici a flussi d’aria variabili (Mod. CB-2, Agriculex Inc.). Contestualmente, ogni accessione viene selezionata sia dal punto qualitativo, tramite un’analisi visiva allo steroscopio, che quantitativo, calcolando il peso totale della stessa, il peso medio del seme e di conseguenza il numero di semi puliti; inoltre, un campione di 100 semi per ogni accessione viene scansionato per l’analisi d’immagine in modo da digitalizzare i parametri morfometrici e colorimetrici del lotto.

Una volta selezionato, il germoplasma viene stoccato in una camera di deidratazione (T: 15 °C e 15% di u.r.) (IBPGR, 1985), allestita con due deumidificatori ad assorbimento chimico (DeuTech, 210) e un condizionatore per il controllo della temperatura, comandati elettronicamente da un hygrotester (Hygrotest e 175 S1 Logger, Testo). All’interno della camera di deidratazione l’umidità interna dei semi viene costantemente monitorata registrando l’andamento nel tempo dell’activity water (Hygropalm equipaggiato con sonda AW DIO, Rotronic) e del moisture content (termobilancia Scaltec SMO01 e bilancia a quattro cifre decimali Crystal, Gibertini, d = 0.1 mg) in modo da poter valutare il grado di deidratazione e il raggiungimento dei parametri ottimali per la conservazione a lungo termine, che per la collezione di base viene effettuata a -25°C.

 

Un sub-lotto di ogni accessione, quando il quantitativo lo permette, viene inoltre conservato ad una temperatura di 5°C (collezione attiva), utile per l’esecuzione di studi e test quali le prove di germinazione. Parte del materiale raccolto e conservato di cui si possiede una grande quantità di semi, può essere messo a disposizione ad altre istituzioni scientifiche attraverso l’ “Index Seminum” (http://www.ccb-sardegna.it/html/seminum.html), per scambi e/o per finalità di ricerca.

 

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